A pochi passi dalla Natività configurata nel 2012, nella stessa borgata adiacente alla chiesa Arcipretale-Santuario si sofferma il Sacro Evento
proposto quest'anno dagli “Amici del presepio” di Santa Lucia di Piave. L'attenzione si posa sulla casa e sull'arte pasticera della
compianta Luigia Zanin detta “Jetta” sconosciuta dalle giovani generazioni ma ben presente nei ricordi degli antichi ed indigeni ceppi
famigliari santalucesi. “Jetta” Zanin nacque a Santa Lucia nel 1896 e vi mori nel 1967. Sino al 1956 ella aiutata dal coetaneo sposo
Lorenzo Monticello, produsse in maniera artigianale dolci e biscotti, specializzandosi nella preparazione dei bussolai o meglio nella nostra parlata
dialettale, dei “buzhoeà”, caratteristiche ciambelle del diametro di 5-6 centimetri grosse come un dito. I “buzhoeà” nella
ricetta di “Jetta” venivano impastati sapientemente con il connubio di uova, farina, burro, zucchero, sale, lievito ed aromi naturali.
Questi ingredienti provenivano quasi del tutto dal piccolo podere famigliare e dagli animali allevati. Il prodotto dunque non era solo tipico,
ma veramente a chilometro zero e cosi genuino e fragrante da essere agognato dai bambini di quel primo novecento cosi povero e misero. Erano
i dolci delle grandi occasioni e per tradizione il giorno della Cresima venivano inanellati in modo da costruire una collana regalata dai padrini
ai cresimandi. Nel giorno di Santa Lucia venivano infilati su dei bastoncini per essere serviti sul sagrato della chiesa e nell'area della fiera.
L'attività di Luigia e Lorenzo rimase nell'ambito artigianale, costellata da tante soddisfazioni e da notevoli sacrifici. Ella fu la capostipite ed
ispiratrice di una famiglia che nel settore dolciario ha lasciato un segno indelebile. La sorella Ismunda sposò AngeloFrancescato e assieme fondarono
una ditta di biscotti che diede lavoro a moltissime maestranze santalucesi. Il fratello Ugo fondò la ditta Doria, un marchio che tutt'ora è presente a
livello nazionale e internazionale con prodotti dolciari e snack di qualità superiore. Questa è la storia di una santalucese benemerita che grazie
alle sensibilità di questo gruppo di appassionati viene riportata alla luce in questo Natale,sperando che il suo laborioso esempio rinfranchi la
fiducia a noi tutti in questi tempi cosi difficili.
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