La ruralità nella sua più completa raffigurazione, rappresenta l'immagine più
vera del paese di Santa Lucia di Piave negli anni successivi alla fine del secondo conflitto mondiale.
Proprio in quegli anni pieni di impegno lavorativo, suffragato da nuove speranze di ricostruire un atmosfera
serena lasciandosi alle spalle le macerie della guerra, è ambientata la Natalità 2015 proposta
dagli Amici del Presepio di Santa Lucia di Piave. Ci troviamo alle spalle della Chiesa Arcipretale e delle
aule “Beato Fra Claudio” nella proprietà del dottor Riccardo Camerotto con in primo piano
un abitazione con annessa la stalla e la cantina. Con il garbo e la meticolosità consueti tutto viene
collocato in una proiezione naturale, con quei colori tipici dei cascinali dell'epoca e con le classiche
attività necessarie a sostenere le famiglie numerose dei fittavoli. Molti sono i particolari che si
possono scorgere come gli animali da cortile o le vacche da portare al pascolo nei prati adiacenti o come il
raccolto delle pannocchie conservate per l'inverno ancora lungo. Più di tutte si evidenzia la casetta
per far giocare i bambini posta su un albero e di scorcio l'edicola presente sullo sfondo dove si ergano le
altre case del borgo, segno di una religiosità osservante e non comune. La Natalità è
ubicata vicino alla stalla, diremmo nella posizione usuale ed il gioco di luci e la musica in sottofondo,
conferisce nuove emozioni alla già importante Sacralità del Natale. Si conclude con questa
nuova interpretazione, il ciclo riguardante le borgate presenti nei pressi della Chiesa, nella ricerca minuziosa
della storia dimenticata o quasi, che anche per merito del Presepio ritorna ad essere presente e dà
significati importanti per chi non vuol perdere le tradizioni e soprattutto il proprio Credo.
“Gli Amici del Presepio”
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